Il primo grande errore che si commette quando l’ansia inizia a essere troppo preponderante da poter essere gestita con le solite strategie è cercare i sintomi su internet. Ammettiamolo, la ricerca su Google è un mezzo troppo ghiotto per rinunciarvi, e tutti, prima o poi, abbiamo fatto una ricerca dei nostri sintomi per capire da quale patologia siamo affetti. Quel che otteniamo però, non solo non è la risposta alla nostra domanda di partenza, ma spesso, una diagnosi ben peggiore e poco realistica rispetto al nostro quadro iniziale. Ora immaginiamo di scrivere nella famosa barra sintomi come: attacchi di panico, paura di uscire e di relazionarmi con le persone, tristezza, solitudine. Che cosa potrebbe mai uscire se non qualcosa che non possa far altro che aumentare la nostra ansia e la nostra confusione: un elenco di sintomatologie che neanche il DSM (Manuale Diagnostico dei Disturbi Mentali) riesce a equiparare, la listo completa di tutte le patologie possibili che abbiamo almeno uno dei sintomi che abbiamo elencato.
Un altro errore da evitare, sempre comune ma non cosi palese come il primo, è quello di chiuderci in noi stessi. Molto spesso questo tipo di patologie portano a ritirarci, a isolarci per evitare di dover fronteggiare le cause delle nostre ansie e del nostro malessere. Ovviamente la soluzione a questo errore è di chiedere aiuto, e abbiamo i più svariati modi di farlo: i familiari, gli amici, le persone che ci sono vicine sono il canale più semplice da raggiungere ma non è sempre risulta facile aprirsi ed esprimere le proprie difficoltà. Cosa si potrebbe fare quindi? Una ricerca di Google! Ebbene sì, la prima tanto criticata barra di Google può invece fornirci un mezzo per cercare aiuto: sono sempre più, infatti, gli specialisti, non solo in questo settore, che offrono una prima consulenza, anche anonimamente. Forum, mail, chat si può scegliere il mezzo che ci è più congeniale per poter fare la nostra prima richiesta di aiuto e, quanto meno, iniziare a sentirci meno isolati e meno confusi rispetto alle nostre complessità. Bisogna certamente fare attenzione e rivolgersi a professionisti del campo che ci riguarda, quindi controllare che ci siano sempre le credenziali dell’esperto, i suoi contatti e la sua specializzazione, ci sono molti truffatori in giro, quindi occhio a consulenti anonimi e che non illustrino la propria preparazione nella descrizione del loro profilo.
In sintesi: chiedere aiuto ed evitare di essere i medici di noi stessi. Se le patologie fossero semplici non le chiamerebbero disturbi.